Maniago è un comune italiano di 11 561 abitanti dell’ex provincia di Pordenone, in Friuli-Venezia Giulia. È nota per l’arte fabbrile, tanto da ricevere l’appellativo di Città del coltello (sono infatti molte le coltellerie, impiantate artigianalmente, a partire dall’età medievale): fin dal Quattrocento gli abili coltellinai maniaghesi forgiavano coltelli e lame, che andavano a fornire anche le truppe della Serenissima; nel 1998 è stato aperto al pubblico il Museo dell’arte fabbrile e delle coltellerie.
Il nome proprio “Maniago” nasce come toponimo in epoca romana, come testimoniano alcuni reperti archeologici rinvenuti nella zona. La sua origine è stata fatta risalire alla lingua latina, con l’aggiunta del suffisso celtico -aco, e deriva, secondo gli studiosi, da terra di Manilius.
Il comune si trova nella parte occidentale del Friuli Venezia Giulia, all’imboccatura di 2 valli, della pedemontana pordenonese: la Val Cellina e la Val Còlvera, a circa 70 km dal mare Adriatico. Il suo centro urbano sorge a un’altitudine di 283 m s.l.m., nella zona di confluenza tra i torrenti Cellina e Còlvera, che attraversa l’abitato maniaghese. Il territorio comunale raggiunge un’altezza massima di 1.224 m s.l.m. e un’altezza minima di 171 m s.l.m.
Sorge in una piana ai piedi delle Prealpi, che si innalzano alle spalle dell’abitato. Tra i principali rilievi maniaghesi vi sono il Monte Jôuf, il Monte Fara e il Monte San Lorenzo. Nel suo territorio sono presenti ambienti molto diversi tra loro, che comportano una grande varietà di flora e fauna.
Nella porzione settentrionale del Comune, dall’altitudine più elevata, si estendono boschi di latifoglie, quali querce, castagni, faggi, acacie e aceri, con un rigoglioso sottobosco; nella zona meridionale si trova l’area dei Magredi, protetta come “riserva naturale” (situata dove le acque di Cellina e Meduna sprofondano nella falda acquifera); è un ambiente pianeggiante, caratterizzato da forte permeabilità del suolo e dalla conseguente scarsa produttività dei terreni.
Il comune è situato a circa 25 km a nord-est di Pordenone e, inoltre, dista 45 km da Udine.
Il clima di Maniago (classificazione climatica: zona E, 2.850 GG) è “temperato”, con inverni piuttosto freddi ed estati calde, ma non secche (Maniago è interessata da una piovosità piuttosto regolare, durante tutti i mesi dell’anno, con le medie più alte in estate e autunno).[12] Gli inverni sono caratterizzati da temperature moderatamente basse (media gennaio +1,5 °C), spesso con minime notturne negative tra gennaio e marzo, e da precipitazioni minori rispetto ad altri mesi (gennaio è il mese meno piovoso, con una media di 64 mm). A partire dalla metà degli anni duemila si è assistito a un calo delle nevicate, rispetto ad inverni precedenti. Le stagioni intermedie sono variabili e presentano caratteristiche ora della stagione precedente, ora di quella successiva, in particolar modo nel primo periodo autunnale, durante il quale talvolta si registrano temperature estive. L’estate maniaghese è caratterizzata da temperature piuttosto elevate, specie in luglio e agosto, quando il termometro supera spesso i +25 °C, con precipitazioni e temporali molto frequenti, soprattutto in giugno. La nebbia è fenomeno abbastanza raro e di breve durata, si verifica poche volte all’anno, soprattutto nelle prime ore del mattino.
Nonostante si tratti di un centro poco esteso, a Maniago sono conservati pregevoli monumenti che mostrano il passato e la storia della cittadina nel corso dei secoli, in particolar modo durante la dominazione veneziana. I luoghi e i monumenti più rappresentativi sono situati principalmente nel centro storico e nelle vie circostanti a esso.
Architetture religiose

- Duomo di San Mauro Martire, eretto nel 1488 sui resti di un precedente edificio di culto risalente al tempo dei Longobardi, rappresenta uno dei più importanti esempi di architettura tardo gotica del Friuli Venezia Giulia. Impreziosito dal notevole portale settecentesco a sesto acuto, opera di Giacomo Conte, e dal pregiato rosone centrale altamente decorativo, il duomo custodisce al suo interno importanti opere artistiche, tra i quali una pala di Pomponio Amalteo del 1558 e gli affreschi del coro dello stesso pittore risalenti al 1572.
- Chiesa dell’Immacolata Concezione, detta “della Madonna”, posta all’imboccatura di Piazza Italia. L’attuale costruzione, progettata dall’architetto Antonio Aprilis, risale al 1778 e rappresenta uno dei più significativi esempi di architettura neoclassica della provincia di Pordenone.
- Si hanno tuttavia testimonianze di un precedente edificio religioso, confermate da un documento del 1411 e dalla lapide tombale recante la data 1628 posta all’interno della chiesa.
- Chiesa di San Carlo, eretta nel 1637 ai piedi del castello. Contiene un altare ligneo del Seicento, di probabile scuola bellunese, che racchiude una pala di autore ignoto raffigurante San Carlo Borromeo.
- Chiesa della Santissima Trinità, posta all’inizio della via che conduce al castello e pertinenza della residenza signorile dei conti di Maniago, fu edificata nel XVII secolo.
- Chiesetta del Pater Noster, piccolo edificio in località Maniago di Mezzo, detto anche “delle Fontanutis”, per la vicinanza ad una fonte d’acqua.
- Chiesa di Sant’Antonio Abate, costruita nel 1785 a Fratta di Maniago.
- Chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia, principale chiesa situata nella frazione di Maniagolibero e risalente al 1781.
- Chiesetta di San Vigilio, a Maniagolibero, fu costruita tra l’XI e il XII secolo e poi modificata nelle epoche successive.
- Chiesetta di San Floriano, situata a Maniagolibero.
- Chiesa di San Francesco, situata nella frazione di Dandolo.
- Chiesa dei Santi Daniele e Antonio da Padova, eretta nella frazione di Molino di Campagna.
- Chiesetta di San Lorenzo in Monte, piccola chiesa di epoca medievale eretta sulla sommità del Monte San Lorenzo, che domina l’abitato di Maniago.
Architetture civili
Edifici

- Palazzo d’Attimis-Maniago, un tempo residenza del casato di Maniago, risalente al XVIII secolo e affacciato su Piazza Italia; è un complesso di edifici tutelato dall’Istituto Regionale per le Ville Venete (IRVV), composto da un corpo centrale, dalle scuderie e dai granai.[21] Sulla facciata rivolta verso la piazza è possibile ammirare un affresco di Pomponio Amalteo, raffigurante un leone che tiene sotto la zampa lo stemma nobiliare dei conti Attimis Maniago e la loggetta del XVI secolo, mentre nella parte retrostante, oltre la corte, si trova l’ampio parco, composto da un giardino all’italiana e da un parco all’inglese, di 7 ettari, che dal palazzo giunge fino ai piedi del castello.
- Villa di Conti, elegante complesso edificato nel corso del XVII secolo ai piedi del Monte Jôuf. Si trova all’inizio della via che conduce al castello, all’interno della cinta muraria che racchiudeva anche il villaggio di artigiani e mastri impiegati presso il maniero.
- Loggia, situata in Piazza Italia e risalente al 1661, costruita in sostituzione di un precedente edificio posto al centro della piazza, usato per le assemblee dei capifamiglia e andato distrutta. È stata utilizzata, nel tempo, come sede del tribunale e del mercato cittadino. Oggi è il monumento dedicato ai Caduti di tutte le guerre.[19]
- Ex filanda, risalente alla seconda metà dell’800, situata allo sbocco della Val Còlvera lungo il corso dell’omonimo torrente, rappresenta uno dei più interessanti esempi di archeologia industriale in provincia di Pordenone.[23] Sottoposta a un profondo restauro conservativo negli anni novanta, è oggi sede della biblioteca ci,vica di Maniago e di esposizioni di carattere culturale.
- Teatro Giuseppe Verdi, situato alla confluenza tra via Umberto I e Largo San Carlo, occupa un edificio del XVIII secolo che ospitava originariamente una filanda, il Setificio a vapore Giuseppe Zecchin fu Lorenzo, scritta ancora oggi ben visibile sulla facciata.[25] Nei primi anni del Novecento la filanda è stata convertita in circolo per le prime proiezioni cinematografiche e per le feste da ballo. L’attività teatrale ebbe inizio tra gli anni sessanta e ottanta. Gli eleganti interni dell’edificio ospitano notevoli esempi artistici e architetturali, quali lo scalone d’ingresso, i due lampadari originali e i preziosi affreschi in stile liberty del 1922.
Architettura spontanea
Alcuni esempi di costruzioni ristrutturati dopo il sisma del 1976 attraverso il recupero di architettura spontanea di edifici di valore ambientale, storico, culturale ed etnico di cui all’art. 8 della L.R. 20 giugno 1977 n.30
- Casa Cappella Olimpio, edificio a loggia. Il porticato a piano terra consentiva lo svolgimento di alcune attività della vita familiare di ogni giorno. Per i portici si sono volute conservare le pavimentazioni in lastre di pietra incassate nel terreno.
- Casa Di Bon Benito, edificio a loggia.
- Casa Di Chiara Marino, Dario, Aurelia e Celestina. L’edificio è composto di due edifici antistanti che si suppone sia il risultato di un’antica ristrutturazione dell’annesso rustico per ricavare una seconda unità abitativa.
- Casa Del Mistro Luca. Edificio a loggia con affiancato un corpo sulla destra, adibito a ricovero di cani ed attrezzi per l’agricoltura.
- Casa Del Mistro Claudio. Dei tre corpi di fabbrica del complesso edilizio che si è venuto a formare nel tempo, quello principale, che costituiva l’abitazione originaria, differisce rispetto agli altri edifici per il fatto che il disimpegno del primo piano non avviene da una loggia, bensì da un vano con funzioni analoghe ma finestrato.
- Casa Di Maniago Giancarlo o Casa della Contadinanza, edificio a loggia del XVII secolo, sede della Contadinanza, istituzione che permetteva ai contadini il controllo sulle tasse imposte dai nobili locali.
- Ex Scuderie palazzo Conti Attimis Maniago. La facciata ripropone il motivo a tre arcate, mentre l’interno, nonostante il diverso uso, ha mantenuto le caratteristiche originarie: un esempio sono le pile d’acqua in pietra visibili nella sala al piano terra. Di grande interesse è il cortile che si apre sul retro dell’edificio, uno spazio particolarmente suggestivo.
- Filanda via Battiferri. L’edificio ex Filanda, che risale alla seconda metà del diciannovesimo secolo era una delle filande operative a Maniago; rappresenta uno dei più interessanti eventi di archeologia industriale della provincia di Pordenone.
Piazze principali
Piazza Italia, un tempo nota anche come Piazza Maggiore, è la principale piazza della cittadina e il centro della comunità maniaghese. Si tratta di una delle più grandi piazze del Friuli, che accoglie intorno a sé gli edifici più importanti della città: il municipio, il duomo, la loggia, Palazzo d’Attimis e la Chiesa dell’Immacolata. Al suo centro si trova una fontana risalente al 1846 a base ottagonale, con quattro vasche semicircolari e quattro scalinate orientate secondo i punti cardinali. Da Piazza Italia si articolano le principali vie del centro cittadino.
- Piazzetta Trento, a pochi passi da Piazza Italia, è collegata a essa tramite via Roma, una delle principali vie commerciali di Maniago.
Altri luoghi d’interesse
- Antico Lavatoio di via Molini
- Battiferro Beltrame
- Battiferro Lenarduzzi
Architetture militari
- Ruderi del Castello di Maniago, edificato nel corso dell’XI secolo su un’altura alla base del monte Jôuf, in posizione dominante rispetto all’abitato, è stata la residenza dei nobili di Maniago per quasi cinque secoli. Nel 1511 un violento terremoto arrecò gravi danni al castello, facendo sì che i Signori di Maniago trasferissero la propria residenza nei palazzi adiacenti al centro cittadino, tra cui Palazzo d’Attimis e Villa dei Conti, venendo definitivamente abbandonato nel 1630. Il maniero, costituito da diversi edifici e torri che si affacciavano su una corte centrale, era difeso da una doppia linea di fortificazioni, tuttora in parte visibili, che scendevano fino all’abitato sottostante. Di fronte a esso, entro la seconda cinta di mura, si trovano invece i resti della Torre della Porta e della Porta Castri, grazie alla quale si accedeva al castello e al borgo antistante, abitato dalle maestranze del maniero. Di fronte all’ingresso si trova la duecentesca cappella di San Giacomo, unico edificio perfettamente conservato del complesso, che contiene un dipinto di Sebastiano Mazzoni e ospita le spoglie dei locali feudatari.
- Cinta muraria, prima fortificazione eretta a Maniago contemporaneamente alla costruzione del castello in epoca medievale, per difendere il feudo. Inizialmente si sviluppavano solo intorno al castello e proteggevano il borgo posto di fronte a esso, successivamente furono ampliate con un secondo giro di mura che giungevano fino all’abitato maniaghese, che allora si sviluppava ai piedi del castello. Oggi alcuni tratti di questa fortificazione sono visibili lungo le vie del centro storico.
- A Maniago è presente da ormai diversi decenni una importante Caserma dell’Esercito italiano denominata “Ettore Baldassarre” che è sede del 132º Reggimento Artiglieria Terrestre “Ariete”.
Aree naturali e parchi
- Riserva naturale dei Magredi
- Parco Storico Comunale di Maniago
- Parco di Palazzo d’Attimis
- Parco del Castello di Maniago
- Centa dei Conti
- Area naturalistica delle Peschiere e Sentiero Frassati
- Sentiero naturalistico Anello del Monte Jôuf